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sabato 31 luglio 2010

IO SONO GUARITA

PROGETTO SALUTE A COSTO ZERO

Ci siamo! Mercoledì 28 Luglio, alle ore 23.15 su Italia Uno

non perdete MATCH-argomenti controversi alla prova di credibilità.

In questo programma non vedrete semplicemente uno scontro tra il dott.Adelchi Silvestri e me, ma anche e soprattutto uno scontro tra il passato e il futuro. Assisterete a una svolta epocale nella medicina e nella cultura umana.

Guarderete un vero documento storico. Non eravate lì quando Romolo ha tracciato con l’aratro il solco per le fondamenta di Roma, ma potrete esserci Mercoledì 28 Luglio – ore 23.15 – Italia Uno quando traccerò le basi per l’inizio di una incredibile tappa evolutiva in campo medico scientifico.

Mi sembra già di sentire i vostri commenti acidi e scettici: “Eh, sì, va beh, adesso esagera! È un esaltato”. Chi mi conosce, però, sa perfettamente che io non parlo mai a vanvera. Questo programma non è dato al caso, ma fa parte del Progetto Salute a costo zero – tutto gratis che sto avviando in tutta Italia per mezzo dei Ristolemme®.

Sapete qual è l’aspetto esilarante? È che a questo Progetto ci credo solo io. E meno male, perché è la riprova della certezza che sono nel giusto e che si realizzerà in tutto e per tutto. Prendete appunti: “un’IDEA è un’IDEA vincente quando scaturisce dall’IRRAZIONALE e viene definita dagli altri una IDEA FOLLE e impossibile da realizzare”dr.Lemme (1997).

Vi racconto un aneddoto della mia vita. Fin da piccolo io ho sempre avuto idee folli. Dopo aver avuto una delle mie idee folli, la illustravo ad amici, conoscenti e parenti. Quando avevo raccolto dieci “Tu sei pazzo”, fermavo il sondaggio perché ormai ero sicuro della validità dell’idea e della sua riuscita … nonché della mia follia. Oggi ho mezza Italia contro. Figuratevi come sono sicuro del successo! È una posizione mentale esaltante, voi cosa ne dite? Detto questo…

IL GENIO VI INVITA

a guardare la trasmissione attentamente e a cogliere tutti i messaggi lanciati, anche quelli non espressi e leggibili tra le righe. E poi vi invito a partecipare e interagire con i seguenti indirizzi:

nel blog ufficiale della trasmissione MATCH creato a questo link : http://match-tv.blog.kataweb.it/ cliccando sulla scritta: “un commento”.

scrivete una mail a: luca.tiraboschi@mediaset.it (direttore di rete di Italia Uno)

scrivete una mail a: rossana.siclari@libero.it (autrice e regista televisiva e di teatro)

scrivete una mail a: dr.lemme@filosofialimentare.it (il genio)

Dovete sapere che l’unica condizione che io ho posto prima di accettare di partecipare è stata proprio quella di permettere al pubblico di dire la sua, di far sentire la sua opinione, di raccontare la sua esperienza o esprimere il suo punto di vista nel bene e nel male. Quindi vi esorto a diventare per una volta parte attiva, a partecipare e a far partecipare i vostri amici e parenti. Ovviamente nella massima libertà di pensiero! Ciò significa che l’invito è rivolto anche ai pareri contrari. Io sono immune all’offesa. La mia infatti non è una battaglia personale, in ultima analisi non me ne fotte nulla se il mondo decide di continuare a non vedere e a non sapere, perché comunque io vedo e So.

Quindi mobilitatevi e sintonizzatevi su Italia Uno domani, Mercoledì 28 Luglio, alle 23.15, su MATCH-argomenti controversi alla prova di credibilità.

Un plauso e un merito particolari vanno riconosciuti a:

il direttore di Italia Uno dott. Luca Tiraboschi;

la temeraria regista Rossana Siclari;

l’imparziale conduttrice Adriana Fonzi Cruciani

che hanno avuto l’intuito e il coraggio di portare in televisione un pazzo, un folle, quale il sottoscritto e di mettere in piedi una trasmissione unica nel panorama televisivo internazionale.

Arriva l’evento televisivo dell’anno.

Chi lo perde ingrasserà.

Parola del dr.Lemme

LA PUNTATA MATCH

http://www.filosofialimentare.it/2010/07/30/match/

sabato 24 luglio 2010

match

http://www.youtube.com/watch?v=GHOecnVHmDI


SPOT DELL'EVENTO TELEVISIVO DELL'ANNO.......CHE ANDRA' IN ONDA MERCOLEDI' 28 LUGLIO ITALIA UNO ALLE 23.15.......CHI NON LO GUARDA INGRASSA!!!!!
Dr.Lemme

LA CONSACRAZIONE

Il discepolo si dedica totalmente all’opera di trasmutazione del sé inferiore vigilando sul raffinamento e potenziamento delle sue capacità fisiche, emotive e mentali, così da poter meglio servire.

Egli conduce vita pura e disciplinata, adempiendo con diligenza ai suoi doveri; cura lo sviluppo dell’intuizione, cercando di percepire la voce e la vibrazione del Maestro; non si cura del piccolo sé e delle sue vicende, tutto teso all’ideale; pratica il distacco, che sente come uno stato di pienezza - in cui non c’è posto per insoddisfazioni e preoccupazioni - e l’abnegazione, che vive come gioioso servizio al Tutto cui appartiene.
Sa che in ogni momento della sua giornata e in ogni situazione può apprendere qualche utile lezione e procedere verso la Meta; vive pertanto ogni momento con vigilanza e disponibilità.
Vede nel dolore, inevitabile in ogni vita, una possibilità di purificazione:
Il dolore è la lotta per elevarsi attraverso la materia, che porta ai piedi del Logos; è perseguire la linea di maggior resistenza per giungere in vetta; è frantumare la forma e percepire il fuoco interno; è il freddo dell’isolamento, che porta al calore del Sole centrale; è l’arsura della fornace per conoscere poi la freschezza dell’acqua di vita; è il viaggiare in paesi lontani, per poi tornare alla Casa del Padre; è l’illusione di essere abbandonato dal Padre, che sospinge il figlio prodigo al centro del Suo cuore; è la croce della perdita totale, che restituisce le ricchezze dell’eterna abbondanza; è la frusta che sprona il costruttore a ultimare il Tempio perfetto.

Gli usi del dolore sono molti, e portano l’anima umana dalle tenebre alla luce, dalla schiavitù alla liberazione, dall’angoscia alla pace. Quella pace, quella luce e quella liberazione, nell’armonia del cosmo, attendono tutti gli uomini.
Infine, il dolore, esaurito il suo compito di strumento di evoluzione, sparisce; esso rivela, dietro il suo aspetto impermanente di maya, la sua vera natura liberatoria, permettendo il riconoscimento che “tutto è per il bene”:
Tale è la via di chi cerca la luce. Prima la forma, con le sue brame. Poi il dolore. Quindi le acque che blandiscono, e un fuoco. Il fuoco cresce, e il calore agisce e opera nella piccola sfera. Cala l’umidità; s’addensa la nebbia, e al dolore s’aggiunge un triste smarrimento, poiché chi usa il fuoco della mente si perde, all’inizio, in una luce ingannevole.
Il calore si fa intenso; si perde la capacità di soffrire. Indi spende limpido il sole, sfolgora la chiara luce del vero. Ecco la via che porta al centro.
Usa il dolore. Invoca il fuoco, o pellegrino in terre straniere. Le acque lavano il fango e i residui della crescita; il fuoco incenerisce le forme che ti trattengono, e insieme ti liberano. L’acqua viva, come un fiume, ti trascina nel Cuore del Padre. Il fuoco distrugge il velo che Gli cela il Volto.

L’aspirante-discepolo sorveglia attentamente l’uso della parola, trattenendola quando è superflua o dannosa e usandola con discernimento nella vita quotidiana, al fine di irradiare amore e saggezza. Sa che il motto degli occultisti Conoscere, volere, osare, tacere corrisponde a
precise qualità da acquisire, se vuol seriamente procedere sul cammino, e non crogiolarsi in un’apparente evoluzione basata su superficiali curiosità e “atteggiamenti spirituali” di maniera.
Egli deve distinguersi pertanto per la qualità della sua conoscenza, per la dinamicità e la saldezza della volontà, per il coraggio nell’andare oltre se stesso, per il silenzio consapevolmente scelto.
Impara a tacere, e, quando è utile, a conservare le energie, operando comunque costruttivamente con azioni di consolazione, di cura e di sostegno.
Egli conosce la forza della parola, ne valuta e ne adopera l’energia trasformatrice e creatrice; ha appreso che con l’emissione della Divina Parola sono nati i mondi e gli universi; sente con chiarezza che in futuro la parola manifesterà la sua forza creativa in ogni piano, realizzando unità e armonia nell’universo; sa che anche l’amore di coppia non sarà più espresso attraverso l’attività sessuale ma che - con il trasferimento della polarizzazione dell’umanità dal centro inferiore generativo a quello superiore creativo della gola - sarà la parola a manifestare l’unione dell’uomo e della donna, tesi ad una forma di dedizione reciproca generosa ed evolutiva, e al servizio amorevole e intelligente all’umanità.

Discepolo è colui che, soprattutto, si è consacrato a :
a. Servire l’umanità.
b. Cooperare con il piano dei Grandi Esseri, come egli lo vede e come meglio può.
c. Sviluppare i poteri dell’Ego, espandere la propria coscienza fino a essere in grado di operare nei tre piani dei tre mondi e nel corpo causale, ed a seguire la guida del sé superiore anziché i dettami della sua triplice manifestazione inferiore.
Discepolo è chi comincia a comprendere il lavoro di gruppo ed a trasferire il proprio centro di attività da se stesso ( come perno attorno al quale tutto ruota) al centro del gruppo.
Discepolo è chi realizza simultaneamente la relativa insignificanza di ogni unità di coscienza ed anche la sua importanza.
Egli possiede il giusto senso delle proporzioni e vede le cose quali sono; vede gli altri uomini quali essi sono, vede se stesso quale egli è e cerca di divenire ciò che è.
…. …la forma non esercita alcuna attrazione su di lui. Lavora con la forza e per suo mezzo; si riconosce come un centro di forza entro un centro di forza più vasto, ed è responsabile della direzione dell’energia che per suo tramite può riversarsi in canali dai quali il gruppo potrà trarre beneficio.
…….. Discepolo è chi trasferisce la propria coscienza dal personale all’impersonale, e che durante lo stadio di transizione sopporta necessariamente molte difficoltà e sofferenze.

Tali difficoltà dipendono da diverse cause:
a) Il sé inferiore del discepolo che si ribella alla trasmutazione.
b) Il gruppo immediato al quale appartiene, amici o famiglia, che si ribella alla crescente impersonalità. Essi non amano essere considerati uniti a lui dal lato della vita, eppur separati nei desideri e negli interessi. Pure la legge non transige e la vera unità può essere conosciuta soltanto in quella essenziale dell’anima. La scoperta di ciò che è la forma reca molta sofferenza al discepolo, ma col tempo la via conduce alla perfetta unione.
Discepolo è colui che è conscio della propria responsabilità verso tutti coloro che rientrano nella sua sfera d’influenza, la responsabilità di cooperare con il Piano evolutivo per la parte che li concerne e con ciò espandere la loro coscienza ed insegnare la differenza esistente tra irreale e reale, tra vita e forma. Il modo migliore di farlo è dimostrare con la propria esistenza quali siano la sua meta, il suo proposito e il suo centro di coscienza.

Nel Sentiero intrapreso il discepolo incontra ostacoli dolorosi, ma nulla può farlo retrocedere; egli si dedica allo sviluppo degli individui e dei gruppi sapendo di poter servire poiché per molto tempo ha lavorato al raffinamento dei suoi corpi. Avendo dominato la sua natura inferiore ed il suo egoismo, può disporre delle sue energie per intero e si sente perciò totalmente al servizio dell’evoluzione.
Egli procede da solo, poichè, essendosi distaccato da ciò che riguarda i corpi inferiori, appare ai suoi fratelli diverso e separato; ma sa che in futuro instaurerà nuovi e più amorevoli rapporti con tutti coloro che sono in rapporto con lui quando anch’essi avranno imboccato la Via del Ritorno.
Impara a sublimare costantemente il suo amore, che diventa sempre più impersonale ed ampio, gratuito e generoso, magnetico e irradiante, saggio e intelligente; non si aspetta gratitudine né reciprocità poiché sente con chiarezza che “dare è avere”.
Sa che l’amore:
- trova il suo riconoscimento nella sua stessa gioiosa manifestazione;
- conduce a una naturale espansione;
- porta ad una più elevata vibrazione, ad un ampliamento di visione.

Il Discepolo vive nella serenità, poiché avverte che la strada è tracciata, che la sua vita ha trovato il più alto senso; dimentica se stesso nel servizio e non si lascia abbattere da critiche, che potrebbero ferire il suo amor proprio; coltiva le qualità della pazienza e della persistenza; della dignità e dell’umiltà; non ha fretta ma è invece lungimirante, poiché sa che “ogni cosa ha un tempo”.
Tutto ciò che fa parte della vita del Discepolo consacrato a svolgere la sua parte nel mondo è parte integrante del suo processo di avanzamento e prepara situazioni e sviluppi futuri; egli legge e interpreta i segni di episodi e avvenimenti per coglierne la lezione e le possibili occasioni di servizio.

E’ perciò sereno in ogni circostanza e costantemente opera trasferimenti dall’inferiore al superiore in un persistente sacri-ficio (sacrum facio, rendo sacro): oppone interiormente alla reazione convulsa la tranquillità ed il distacco; all’insoddisfazione la contentezza; alla fretta il giusto ritmo; all’ingratitudine la generosità; all’eccesso l’equilibrio; alla soddisfazione derivante dai conseguimenti esterni la beatitudine interiore; all’egoismo il senso del gruppo; all’indifferenza la Volontà-di-bene; alla sfiducia la fede nella visione; all’ignoranza la conoscenza; alle illusioni del mondo la contemplazione del Vero; alla percezione limitante dello spazio e del tempo la considerazione dell’eternità; al senso di solitudine la coscienza di essere parte in evoluzione di un Tutto anch’esso evolvente. Egli non considera nessuna rinuncia eccessiva e valuta ogni cosa in relazione alla meta che persegue; le vicende della sua vita sono occasioni di comprensione e di lavoro su di sé; da tutto egli trae opportunità per avanzare operando trasmutazioni dall’inferiore al superiore, dalla ribellione alla pace, dall’egoismo alla santità: egli “diventa il Sentiero stesso”.

La sua energia è anche distruttiva: egli dissipa o annienta le forme cristallizzate o anacronistiche, non più idonee all’evoluzione; l’impatto della sua presenza e della sua opera potenzia sia il bene che il male intorno a lui, poiché egli è diventato un potente canale di forze superiori che, attraverso il suo lavoro, operano per l’avanzamento dell’umanità.

Sarà evidente che il serio studio di questi soggetti permetterà allo studente di trovare molte cose che lo riguardano personalmente, sebbene la cerimonia dell’iniziazione possa essere ancora molto lontana. Con la studio del processo e del proposito potrà rendersi conto che il metodo dell’iniziazione riguarda:
- la realizzazione della forza,
- l’applicazione della forza,
- l’utilizzazione della forza.

L’iniziato di ogni grado, dall’umile iniziato di primo grado, che per la prima volta ha contatto con un certo tipo di forza specifica, fino al Buddha liberato del settimo grado, tratta con qualche tipo di energia. Gli stadi di sviluppo dell’aspirante possono essere così descritti:
1. Discriminando deve divenire consapevole dell’energia o forza del sé inferiore.
2. A quel ritmo di energia deve imporne uno superiore fino a che il ritmo inferiore non sia sostituito da quello superiore ed il vecchio metodo di esprimere l’energia scompaia completamente.
3. Allora, grazie a realizzazioni sempre più vaste, gli è concesso di entrare in contatto con certe forme di energie di gruppo e, sotto una guida, farne uso fino al momento in cui sarà in grado di usare scientificamente la forza planetaria. La durata di questo stadio finale dipende solo dal progresso nel servire l’umanità e dallo sviluppo di quei poteri dell’anima che sono conseguenza naturale dello sviluppo spirituale.

La sua forza ed il suo amore vengono infine riconosciuti, ed egli fa chiaramente sentire la sua nota attraverso il suo particolare servizio all’umanità; molti si rivolgono a lui per insegnamento e aiuto, attratti dalla la sua irradiante e benevola saggezza.
Egli nulla desidera per sé ed è naturalmente attento a fare un uso spirituale del denaro; lo considera uno strumento per svolgere il suo lavoro per l’umanità e per procurare ciò che occorre per portare a compimento il piano, secondo il suo livello di comprensione. Il livello di avanzamento sul Sentiero si valuta anche dalla considerazione e dall’uso che l’allievo fa del denaro, poiché solo chi non lo accumula o non lo consuma per sé può testimoniare e donare all’umanità l’Abbondanza dell’universo.

Tale atteggiamento ed esperienza sono possibili per tutti coloro che persistono nel nobile sforzo, considerano tutte le cose di poco valore pur di giungere alla meta, e procedono fermamente nel loro cammino nonostante le circostanze, con gli occhi fissi sulla visione, l’orecchio attento alla voce del dio interiore che risuona nel silenzio del cuore, i piedi ben saldi sul sentiero che conduce alla porta dell’iniziazione, le mani protese per dare aiuto al mondo, subordinando l’intera vita al servizio.

Allora tutto ciò che avviene è per il meglio; malattie e opportunità, successi e fallimenti, sarcasmi e macchinazioni dei nemici, mancanza di comprensione da parte di coloro che ama, tutto ciò avviene per essere utilizzato ed esiste per essere trasmutato. La continuità di visione, di aspirazione e di contatto interiore è considerata più importante di tutto il resto, è il fine perseguito nonostante le circostanze e non a causa di esse.